DDL CONCORRENZA: stop ai servizi premium senza consenso.

Alcuni giorni fa il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge sulla concorrenza. «Il provvedimento di oggi contiene molte misure utili, in un ampio raggio di settori. Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza» ha riferito il premier Draghi.

Dei 32 articoli che compongono il decreto, uno in particolare investe il settore delle telecomunicazioni: finalmente gli operatori telefonici non potranno più attivare servizi premium sulle utenze telefoniche di ignari consumatori, senza che vi sia un espresso consenso da parte di quest’ultimo, un consenso documentato.

Diciamo “Finalmente” perchè si tratta di una questione annosa, che a dire il vero per anni ha funestato il settore (e il portafogli di molti utenti inconsapevoli), i quali erano spesso costretti a rivolgersi alle associazioni di tutela dei diritti per arrivare, non sempre, a una veloce soluzione.

“Le compagnie telefoniche devono acquisire la prova del consenso (documentato) del cliente prima di addebitare costi di servizi in abbonamento offerti da terzi. Lo prevede il DDL Concorrenza, per contrastare il persistente fenomeno delle attivazioni inconsapevoli, fraudolente e irregolari. Si stabilisce il divieto anche di attivare senza il consenso espresso e documentato dell’utente servizi in abbonamento da parte degli stessi operatori o di terzi, inclusi quelli per contenuti digitali forniti con SMS e MMS, sia tramite connessione dati, con addebito su credito telefonico o documento di fatturazione.”

Ecco quanto recita il decreto, speriamo che non si verifichi, come per altro già accaduto in Italia, la corsa a cercare l’escamotage per aggirare l’ostacolo a danno dei cittadini.

Il Team di Praesidium

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