Nonostante la massima scrupolosità da parte dei clienti, talvolta capita di dover fare i conti con errori di fatturazione da parte degli operatori telefonici.
Si segue l’iter di migrazione corretto, ma nonostante l’invio della richeista di disattivazione (e che è sempre buona norma inviare), la fatturazione non viene interrotta, e cominciano i guai.
Questo avviene perché le procedure di attivazione/disattivazione di servizi transitano spesso sotto gli occhi di un nutrito numero di impiegati/reparti, e vengono lavorate da sistemi informatici complessi e non esenti da errori.
La descrizione coincide perfettamente con il caso risolto nella giornata di oggi.
Dopo l’invio regolare di una PEC di disdetta, l’istante contiunua a ricevere ancora fatture da parte di Windtre. L’insoluto dell’azienda viene ceduto alle società di recupero crediti, le quali cominciano a contattare il cliente per richiedere il pagamento di quanto non ancora versato.
Soltanto dopo l’apertura del procedimento Co.Re.Com, WindTre stessa si era affrettata a risolvere la questione, dopo ben 18 mesi di fatture illegali. Oggi si è finalmente conclusa l’istanza con lo storno totale delle fatture emesse e di un indennizzo di 350€.
Il Team di Prasidium