Avete ricevuto una PEC da una società di recupero crediti, e nella comunicazione vi viene chiesto di pagare alcune fatture insolute dell’operatore telefonico che avete abbandonato.
In pochi secondi ripercorrete i motivi che vi hanno portato al cambio dell’operatore telefonico, perché se c’è una cosa che avete imparato dalla vita, è che i “bei momenti” si ricordano sempre con una certa efficienza.
D’istinto vorreste comporre il numero verde messo a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti, urlare agli operatori di questa società i motivi sacrosanti del vostro abbandono, proprio come l’uomo ritratto nell’immagine scelta per questo articolo. Questo potrebbe fornirvi l’illusione di godere di quei 5 minuti di gloria, ma possiamo garantirvi che non risolvereste il problema e la richiesta di recupero procederebbe divenendo esecutiva.
Solitamente, gli operatori che si occupano di recupero crediti, non sono li certo per spiegarvi le regole per difendervi dalla loro azione. Il loro obiettivo è quello d’indicarvi le cause della richiesta di recupero, poco importa se non volete pagare e se ci sono delle ragioni valide alla base dell’insoluto. Se non pagherete entro la data indicata, avvieranno le necessarie azioni legali per avere, nei modi in cui la legge lo consente, la somma segnalata.
Lo scopo di questo articolo è di fornirvi utili indicazioni e risposte ad alcune domande, che potrebbero sorgere spontanee in situazioni di questo genere. Per esempio:
- Quali elementi devo conoscere prima di contattare una società di recupero crediti che mi attribuisce un mancato pagamento ?
- Cosa può o non può fare una società di recupero crediti ?
Anzitutto dovete sempre tenere a mente che le società di recupero crediti devono limitarsi a fornire informazioni sulla natura della richiesta di recupero. In nessun caso possono permettersi di fornire informazioni false o minacciare l’interlocutore con azioni legali spropositate. Si tratta di comuni cittadini che svolgono attività di recupero per società private, pertanto non avete alcun obbligo nei loro confronti.
Il mancato pagamento di debiti non rappresenta un illecito penale e pertanto non si rischia il carcere. Esso può, al massimo, dar luogo a un recupero crediti con l’ufficiale giudiziario, ma prima che questo possa accadere è necessario che vi sia una sentenza di condanna o un decreto ingiuntivo.
Inoltre quando parliamo di operatori telefonici, non è possibile essere segnalati alla banca dati CRIF (può accadere solo nel caso si contraggano debiti con banche e finanziarie).
Un’altra cosa che una società di recupero crediti non può fare è avanzare una pretesa di recupero dell’insoluto, qualora sia stata avviato un tentativo di conciliazione con l’operatore telefonico. Un tentativo di conciliazione rappresenta un congelamento della situazione debitoria, la quale può essere sbloccata solo al termine del procedimento stesso e alle condizioni decise dal Co.Re.Com.
Pertanto, ciò che vivamente consigliamo, è che in caso di fatture insolute con un operatore telefonico, venga sempre esperito un tentativo di conciliazione, che sarà tanto più efficace quando corredato da reclami che descrivano i problemi incontrati durante l’uso del servizio.
In presenza di una conciliazione o addirittura di un verbale Co.Re.Com a vostro favore, le società di recupero non potranno che adeguarsi alla situazione, e desistere dal continuare a contattarvi, pena una probabile causa per stalking.